La produzione di olio e vino nel Mediterraneo
comporta la produzione crescente di torchi.
La vite di Archimede si narra venisse già
usata per irrigare i giardini pensili di Babilonia; attualmente
vengono usati tali dispositivi per sollevare l'acqua per
l'irrigazione o per sollevare grano per trasportarlo nei silos.
-La vite di Archimede è attribuita ad Archimede
sulla base delle testimonianze di Diodoro
Siculo
e di Ateneo.
Essa potrebbe essere molto anteriore ad Archimede in quanto
utilizzata per irrigare i giardini
pensili di Babilonia.
Archimede, ad Alessandria d'Egitto avrebbe così importato in
Italia lo strumento già conosciuto in area medio-orientale. È
tuttora usata, principalmente per sollevare acqua
per l'irrigazione, ma anche per sollevare il grano
e confinarlo nei silos.
È anche usata in Olanda
per il continuo drenaggio di acqua accoppiata a motori che ne
permettono il funzionamento.
-Durante il Medioevo il sistema vite-madrevite
costituisce un elemento base della balestra per lanciare dardi. In
altri casi l'uso della vite nelle macchine da guerra trovava
applicazioni fantasiose, spesso però rimaste sulla carta.
-Il tornio è una macchina utensile per
eccellenza: Besson ne descrive tre versioni, una delle quali in
grado di filettare viti di legno.
-Il tornio di Loewe è un utensile
semiautomatico per tagliare le viti.
Tornio per filettare viti
-La ditta Vittoria produce la filettatrice
omonima munita di stampi portati da due dischi uguali e attigui
spostabili l'uno rispetto all'altro mediante una doppia vite.
Principio della vite di Archimede
-Altre applicazioni della vite la troviamo anche nel cric a vite per sollevare automobili e nella morsa che, basandosi sull'avvitamento del dispositivo è in grado di serrare oggetti.
Cric per automobile
Pressa da tavolo
- Nel 1795 Senot propone la “machine à
tailler les vis”, simile a quella di Leonardo.
-Una macchina semplice, ma di uso comune nella vita di tutti i giorni è il cavatappi.
L'invenzione
della vite è attribuita al matematico greco Archita, il quale seguì il principio della curva omeomerica dimostrato da Apollonio da Perga. Nel I secolo a.C. viti di legno erano già in uso nel mondo mediterraneo,
per esempio nei torchi per la produzione di olio
e vino.
Lucio Russo
(La rivoluzione dimenticata, 5.3) argomenta a favore dell'esistenza
di torchi nel II
secolo a.C.Erone
di Alessandria
descrive un procedimento basato su una progettazione scientifica per
produrre viti cilindriche con madrevite.
Nei secoli XVI e XVII si scorgono fantasiosi
progetti basati sulla vite di Archimede che però non riescono
a sfruttare pienamente la potenza di tale dispositivo.
Attorno al 1770 Jesse Ramsden realizza i primi
torni per filettare. A tale opera si rifaranno più tardi
Maudslay e Fortin.
Negli ultimi anni dell'Ottocento nascono i
primi torni a torretta e quelli automatici per fabbricare viti, a
seguito della richiesta della macchina bellica.
Durante
la Seconda
guerra mondiale
la standardizzazione dei filetti ebbe un forte incremento, per
permettere alle nazioni alleate di scambiarsi e commerciare componenti e pezzi di
ricambio.
La comparsa dei bulloni ad alta resistenza si
è avuta in Europa fra gli anni 1953 e 1957 (le prime ricerche
ed applicazioni dei bulloni ad alta resistenza si ebbero negli USA
intorno al 1940) hanno via via prodotto, nei cantieri, una
progressiva sostituzione dei chiodi con bulloni ad alta resistenza.
Lo specialista tedesco Intellifast ha realizzato un bullone con all'interno un sensore capace di misurare la resistenza meccanica quando è avvitato.
Di fianco alle invenzioni di viti e bulloni nascono le chiavi inglesi, nelle diverse varianti.
Anche in idraulica possiamo trovare innovazioni che hanno a che fare con l'avvitare: rubinetti e raccordi. I più antichi rubinetti erano del tipo a maschio e sono attestati fin dall'epoca romana. Il rubinetto a vite (o vitone) è attribuito all'inglese Thomas Grill, che l'avrebbe inventato agli inizi dell'Ottocento. Dagli anni settanta del Novecento è stato messo a punto il miscelatore a dischi ceramici, benché i primi esperimenti di miscelazione siano più antichi.
Le viti metalliche apparirono per la prima volta in Europa nel XV secolo, ma non divennero di uso comune fino a quando non fu inventato un sistema per la loro produzione di massa nel XVIII secolo. L'ingegnere britannicoHenry Maudslay brevettò un tornio per la fabbricazione di viti nel 1797. Un dispositivo simile fu brevettato l'anno successivo negli Stati Uniti da David Wilkinson.
La vite con testa a croce fu inventata dall'americano J. P. Thompson, che vendette il brevetto a Henry Phillips, fondatore della Phillips Screw Company. Phillips contattò la società American Screw Company che investì nell'idea.
Nel 1880 Thomas Edison brevetta la lampada a incandescenza con filamento in carbonio. Questo è uno dei primi brevetti che riguardano le lampadine, un oggetto comune che ha aperto le porte al mondo dell'illuminazione elettrica della case di tutti, oggetto basato sul principio dell'avvitamento.
L'innesto per inserire il giravite nella testa
della vite Pozidriv, simile a quello a croce, viene brevettato.
Numerosi sono i brevetti riguardanti viti, bulloni e cacciaviti: